Pronto il decreto per la proroga dei termini per i versamenti di Unico per i soggetti che applicano gli studi di settore. I contribuenti potranno versare senza maggiorazione dello 0,40% fino al 6 luglio, con la possibilità di mettersi in regola con la maggiorazione entro il 5 agosto. Per tutti gli altri contribuenti restano le scadenze del 16 giugno e del 16 luglio.
Il rinvio dei termini verrà ufficializzato a brevissimo termine. Una prima indicazione "pubblica" è arrivata dal presidente del Consiglio nazionale dei dottori commercialisti e degli esperti contabili, Claudio Siciliotti, che, a margine di un convegno sull'abuso del diritto (si veda il servizio a pagina 32) ha parlato di proroga con l'utilizzo di un decreto del presidente del Consiglio. Lo spostamento dei termini per la dichiarazione attraverso lo strumeno del Dpcm è possibile in base al comma 5 dell'articolo 12 del decreto legislativo 241/97. La norma stabilisce che, su proposta del ministro dell'Economia, attraverso un decreto del presidente del Consiglio, «possono essere modificati, tenendo conto delle esigenze generali dei contribuenti, dei sostituti e dei responsabili d'imposta o delle esigenze organizzative dell'amministrazione, i termini riguardanti gli adempimenti degli stessi soggetti». Il decreto può stabilire – come avverrà in questo caso – che non si applica la maggiorazione dello 0,40% «per un periodo non superiore ai primi venti giorni».
Più tempo a disposizione, quindi, per i versamenti. E questo consentirà di affrontare con meno affanno la gestione degli studi di settore: contribuenti e professionisti potranno fare con più calma i calcoli per i versamenti richiesti da Gerico.
Gli operatori avranno, infatti, un mese da oggi per gli adempimenti. Alcuni contribuenti e professionisti si attendevano però una prorga diretta al 16 luglio. Per ottenere questo risultato, però, sarebbe necessario intervenire con un decreto legge. Tenendo conto che – come anticipato sul Sole 24 Ore del 30 maggio a proposito dell'abuso di diritto – un provvedimento fiscale è allo studio per fine giugno o inizio luglio, potrebbe esserci già l'idea di sfruttare quel "treno" per chiedere un ulteriore slittamento.
Il quadro delle dichiarazioni si avvia, quindi, a essere completato nell'arco di questa settimana. Alla firma del decreto sulla proroga si dovrebbe accompagnare, infatti, oggi la pubblicazione sul sito dell'agenzia delle Entrate della versione definitiva dei modelli per la comunicazione dei dati rilevanti ai fini degli studi di settore con le istruzioni. Si tratta degli ultimi tasselli necessari per completare il quadro per calcolare le cifre da versare per i contribuenti sottoposti agli studi di settore.
Una volta definito il quantum da pagare, occorrerà mettere mano al portafogli. E per alcuni contribuenti potrebbe essere un problema nell'anno della crisi trovarsi pronti all'appuntamento con il Fisco. Una situazione che in passato aveva creato qualche allarme anche all'interno della stessa amministrazione finanziaria (si veda «Il Sole 24 Ore» del 24 marzo) è infatti quella dei possibili disagi di liquidità dei contribuenti. La soluzione che era stata prospettata in via informale era quella di avviare accordi tra l'amministrazione e le banche. Poi la questione non è stata fatta più oggetto di specifiche rivendicazioni o segnalazioni, ma ora che i contribuenti faranno i conti, potrebbe tornare al centro del confronto tra amministrazione e categorie.
